Alfonso
Frasnedi incontra nel 1952, nella tipografia del Resto del Carlino
che stampava la rivista Paragone, Roberto Longhi, il quale darà disposizione
affinché vengano consegnate ad A.F. le copie di Paragone
dal primo numero della rivista (1950) fino al 1961 anno in cui
non venne più stampata a Bologna. E ciò in segno
di fiducia e incoraggiamento.
A.F. nel 1953 inizia ad esporre e la prima mostra è visitata
da Francesco Arcangeli che è favorevolmente colpito dalle
opere esposte. Arcangeli seguirà il lavoro di A.F. con numerose
visite allo studio fino alla partenza per Parigi(1960).
Nel
1955 espone al Premio S.Fedele a Milano. Nel 1956 è presente
con un gruppo di opere alla Biennale Internazionale di Venezia.
Nel 1957 è inserito nel volume di Tristan Sauvage “Pittura
Italiana del Dopoguerra” Ed. Schwarz. Nel 1958 partecipa
alla mostra “Giovani artisti Italiani” alla Permanente
di Milano. Numerosissime sono le partecipazioni a premi e collettive,
da segnalare oltre alla citata Biennale di Venezia, il Premio
Modigliani, Premio Michetti, Premio Bergamo, Biennale di Bolzano,
Premio del Fiorino, Premio Morgan’s Paint, Premio Golfo
della Spezia, Premio Scipione, Premio Ramazzati, Festival dei
Due Mondi, Arte Fiera di Bologna, expo Arte Bari, ecc ecc.
Inoltre a numerose rassegne internazionali all’estero,
Biennale di Kracovia, int.Messe fur kunst Wien, ArtFair Gent,
Artender Bilbao, Intergrafik Wien, e ancora a Biarriz, Paris,
Barcellona, Praga, Bucarest, Malta, Seul, Kalgary, Kyoto, Mexico
City, Waersawa, Cape Town, Nizza, Johannesburg, Karkov, Zagreb,
Ossiak, beograd, Bydgoszczy, Munchen, Valencia, Zurich, Cannes..
Nel
1956 alla Biennale di Venezia incontra Renato Guttuso che gli
manifesta la propria stima
per le opere esposte
e, nell’anno successivo, dopo aver visitato la personale
romana alla Galleria Schneider, gli assegnerà il primo
premio acquisto del “Modigliani” a Livorno.
NNel
1959 Francesco Arcangeli acquista un’opera per la galleria
d’Arte Moderna di Bologna e C.L. Ragghianti acquisisce
un lavoro per l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di
Pisa. Nel 1968 ottiene un premio acquisto al “Ramazzotti” di
Milano e successivamente un altro premio acquisto per il museo
di Marsala, inoltre è premiato a Malta alla mostra “Omaggio
al Caravaggio”. Altri premi ottenuti a Parma, Roma, Biennale
di Bolzano ecc.
Oltre 50 mostre personali in Italia, Francia, Austria, USA, Israele,
Svizzera.
Nel 1960 con una borsa di studio del governo francese si reca
a Parigi dove risiede fino al 1962. Nel corso del soggiorno a
Parigi, oltre a due mostre personali ed alcune collettive, espone
con il “Groupe Fusion”.
Nel
1959 organizza una mostra degli artisti della galleria Numero
a Parigi.
Nel 1962 fa esporre a Bologna per la prima volta in Italia, Christo
in una collettiva del Gruppo KWY.
Nel 1974 organizza la grande mostra collettiva “Arte contemporanea
1973 al Museo Civico di Bologna” che vede una foltissima
presenza di artisti.
Collabora inoltre alla organizzazione de importanti rassegne
a Bologna, a Imola (Nuove presenze nell’Arte Italiana),
a Milano e a Roma.
Ha fatto parte del Sindacato artisti ricoprendone
anche la carica di segretario Provinciale.
Frasnedi partecipa e interviene nel dibattito sull’Arte
con scritti pubblicati su giornali e riviste; ha tenuto conferenze
e lezioni a Bologna, Ravenna, Milano, Gerusalemme, Lione ecc.
ecc.
Ampie
mostre monografiche si sono svolte a Carpi nel Castello dei
Pio nel 1989, a Nonantola nella Sala delle Colonne nel 1993,
nella Villa S.Carlo Borromeo di Senago (Milano) nel 1998, nella
Rocca Sforzesca di Dozza (Bologna) nel 2000 e Palazzo Albertini
di Forlì nel 2002.
Oltre
300 autori hanno scritto presentazioni, saggi, articoli, recensioni
sul lavoro di Frasnedi,
le cui opere
sono nelle raccolte pubbliche di: Bologna, Pisa, Parma, Livorno,
Eliath, Acquaviva Picena, Pieve di Cento, Marsala, Brooklin,
Ancona, Bucarest,Cuijmalpa, Modena,Macerata, Malta e in collezioni
private in Italia e all’estero.
Nel
2000 in occasione di “Bologna città Europea
della Cultura” Frasnedi ha realizzato a Dozza in provincia
di Bologna un grande murale di oltre sette metri al centro della
città.
Alcune
opere di Frasnedi sono presenti nella galleria d’Arte
Moderna Raccolta Lercaro di Bologna.
Un
ampia documentazione di opere grafiche di Frasnedi è presente nelle raccolte pubbliche della Galleria
Civica di Modena; un consistente gruppo di pitture datate fra
il 1955 il 1985 è conservato presso il CSAC Centro Studi
Archivio della Comunicazione dell’Università di
Parma.
Sull’opera di Frasnedi hanno scritto presentazioni
in occasione di mostre personali: Virgilio Guidi, Renato Barilli,
Tono Toniato, Giuseppe D’Agata, Giorgio Ruggeri, Franco
Solmi, Carlo Munari, Francesco Batoli, Angelo Dragone, Silvano
Ceccarini, Paolo Fossati, Gregorio Scalise, Nadia Raimondi, Fabrizio
D’amico, Armando Vermiglione Sebastian Krauer, Vittorio
Vettori, E.Wolf Schonach, Renzo Margonari.
Nel
1974 è uscita una monografia dedicata alle oprere del
periodo 1967/1973 edita da Bugatti di Ancona con un ampia biobibliografia.
Nel 1997 è stata pubblicata una monografia riservata
alle opere del periodo 1953/1963 curata da Paola Sega Serra
Zanetti, edita da Ed. Grafiche L’Etruria di Cortona,
nel 1998 le edizioni Spirali di Milano pubblicano un catalogo
monografico con la riproduzione delle oltre 500 opere esposte
nella antologica di Villa San Carlo Borromeo di Senago
( MI). Lo stesso editore nel 2001 ha pubblicato un volume dedicato
a “Frasnedi e Matisse” a cura dei poeti cinesi Shen
Dali e Dong Chun. Il volume è in italiano, francese ed
inglese.
Le opere di Frasnedi sono esposte in permanenza
al Museum of Second Reinassance di Senago (MI).
Il
lavoro di Frasnedi è sempre stato
centrale, presente e spesso protagonista nella sua logica evoluzione
con i diversi e susseguenti momenti dell’arte figurativa
italiana della seconda metà del novecento. Infatti partecipa
al clima dell’Ultimo Naturalismo di Francesco Arcangeli,
clima che troverà ampio interesse da parte di Carluccio
a Torino e di Valsecchi a Milano. Nei secondi anni’50 Frasnedi
opera nell’ambito dell’infromale europeo privilegiandone
il versante materico-gestuale completamente svincolato da esigenze
referenziali. In questa fase la sua pittura è fortemente
caratterizzata da contenuti e motivi ed evocativi, i colori violentemente
aggressivi sono drammaticamente agitati sulla tela da veementi
spatolate.
Nel
successivo periodo francese 1960/1962 la violenza si stempera
in immagini di dieta e densa
pasta in cui
la tensione è trattenuta ed anche il colore è assai
meno solare e drammatico per lasciare il posto ai toni delle
terre e dei grigi dell’ombra e dei bruni profondi e silenziosi.
Nel
1962/1963 al ritorno in Italia, con l’orami
finito “Informale” e con l’esplosione del fenomeno
pop, vi sarà una particolare attenzione al recupero degli
elementi iconici derivati dai fumetti e dalle immagini pubblicitarie
che con la loro volgarità rivelano un atteggiamento di
denuncia sociologico-critica che assume aspetti concettuali.
Successivamente,
negli anni’70
Frasnedi ritorna ad una sorta di neo-informale sostanzialmente
razionalizzato,
in cui gli elementi geometrici e vibrazioni di luce giocano con
tagli orizzontali e vibrazioni di forte impatto emozionale a
carattere intimista, sempre privilegiando il colore quale principale
veicolo di comunicazione figurativa.
Con i diversi momenti che sommariamente sono: un primo interesse
per la natura rivisitata, poi la drammatica condizione umana,
i problemi del linguaggio, la incomunicabilità con l’aggressione
violenta dei media e la sua lettura socio-politica. Infine il
risvolto più intimo ed emozionale che continua dagli anni ’70
ad oggi.
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